Società di Danza Circolo Bolognese - Associazione Culturale diretta da Alessia Branchi


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  Quadriglia

Quadriglia

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a quadrille nasce in Francia nella seconda metà del XVIII secolo da un’evoluzione del cotillon. Era quest’ultima una danza complessa: quattro coppie si disponevano in quadrato ed eseguivano nove figurazioni diverse alternate da una figurazione che si ripeteva sempre uguale. La quadriglia, con le sue cinque figurazioni, fu quindi un modo di semplificare. E’ possibile pensare a questa danza come alla somma di cinque contraddanze diverse eseguite nella medesima disposizione e dalle stesse coppie. In effetti in diversi documenti dell’Ottocento troviamo che le singole parti dell’intera quadriglia vengono chiamate contraddanze. 


a Quadriglia Francese è probabilmente la prima quadriglia ad essere stata fissata con una sequenza precisa. Sin dal primo Ottocento troviamo riunite le sue cinque figurazioni - Pantalon, Eté, Poule, Pastourelle o Trenise, Finale. La Quadriglia Francese rimase per tutto l’Ottocento la quadriglia per eccellenza e le figure che componevano le sue varie parti erano danzate, con variazioni di poco conto, in tutta Europa. 


n’altra quadriglia famosa fu The Lancers, I Lancieri. Composta a Londra all’inizio degli anni ’20, divenne anch’essa una danza di moda in tutta Europa, ma con alterne fortune, apparendo e scomparendo durante tutto l’Ottocento, seguendo i capricci della moda. Centinaia di altre quadriglie furono composte e ricevettero un nome, ma di esse solo poche ebbero risonanza internazionale. La maggior parte rimase in ambito locale, fosse quello di una città, di una regione o di una nazione. Accadeva infatti che alcune quadriglie composte a Parigi o Londra circolassero poi per tutta Europa, ma ogni maestro era solito comporre le quadriglie per la propria scuola di ballo, da danzare sia in privato che nei Grandi Balli pubblici.


urante tutto l’800 furono pubblicati manuali che spiegavano come comporre le più varie quadriglie e in molti casi suggerivano decine di soluzioni già pronte. In effetti non venivano date vere e proprie regole di composizione, ma si descrivevano tutte le figure possibili lasciando al maestro di cerimonia il gusto di far le combinazioni. 


ra l’inizio e la fine dell’Ottocento il modo di eseguire le quadriglie variò di molto. Fino agli anni ’30-’40 la quadriglia fu danzata, successivamente fu camminata. Fino al 1840 troviamo manuali che spiegano i complessi passi che i ballerini dovevano eseguire per danzare le varie figure: assemblé, jeté, chassé, balancé, sissone, echappé, pas de basque, pas de zéphire, ecc. Ma già dalla fine degli anni ’20 i maestri più in voga a Parigi e Londra sostenevano la necessità di dover semplificare il modo di danzare, per ricercare ”grazia e disinvoltura” piuttosto che mostrare ”bravura artistica”. Questo tipo di trasformazione con gli anni toccò anche le figure. Le più complesse scomparvero del tutto, altre furono semplificate o soppiantate da una continua sequenza di inchini e riverenze.


a disposizione originaria della quadriglia vedeva quattro coppie disposte in quadrato. Col passare degli anni furono introdotti diversi modi di disporsi, ad esempio più coppie per ogni lato del quadrato o coppie disposte su due linee parallele. Queste nuove disposizioni, dettate dalla necessità di ottimizzare l’utilizzo dello spazio, spinsero anch’esse verso la semplificazione, in quanto molte figure erano irrealizzabili in carré con più di quattro coppie. 

 
a evoluzione della quadriglia mostra chiaramente la trasformazione del senso della danza di società avvenuta nella mentalità corrente verso gli anni ’30-’40 dell’Ottocento. Da una parte l’etichetta soppiantò l’arte, dall’altra le danze di coppia ebbero il primato sulle danze di gruppo. Valzer, polka, mazurka e danze derivate fecero della coppia il fine unico del ballo, mentre nella quadriglia e nella contraddanza la coppia era un mezzo per il conseguimento del piacere comune del ballo. La quadriglia lentamente si impoverì assumendo in sé solo gli obblighi di etichetta del ballo e lasciando al tumultuoso vortice del valzer e della polka il piacere della danza. 

 
 

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